Non meno importante del cognome è il nome. Si pensi che normalmente ci si chiama per nome, che ci si firma anteponendo il nome, molti cognomi nascono da riferimenti di nomi, etc...
Negli indici antichi l’ordine alfabetico non tiene conto delle famiglie (cognome), ma del nome; ancora a metà Settecento, quando i cognomi erano ormai ben affermati, il catasto onciario, pur organizzato per fuochi (famiglie), è ordinato per nomi.
Ecco che qualche nozione sui nomi, sulle loro varianti, sugli accoppiamenti e sulla fortuna e diffusione può risultare utile al fine delle ricerche.
Alcune regole che ci sembrano ovvie, come la trasmisisone del nome di nonno/a in nipote, non sono così scontate; anche i nomi seguono le mode come potrete osservare analizzando la tabella a fianco.
Inoltre, l’altissimo indice di mortalità comportava l’attribuzione al nuovo nascituro del nome di un fratello premorto, così non è detto che il primo figlio vivente abbia il nome del nonno, o che il primo avo trovato, in ordine cronologico, non sia un ramo premorto.
Oggi la diffusione attraverso i media (TV, web, cinema..), ieri il culto dei santi e/o l’evoluzione culturale e letteraria, condizionano pesantemente le scelte dei nomi: nel Settecento, nelle famiglie più colte, molti nomi (di solito secondari e mai usati) fanno riferimento a figure mitologiche e/o dell’Arcadia letteraria.
Anche i nomi hanno subito delle variazioni che si sono fra loro sovrapposte e mantenute nel tempo: se si cerca nei repertori alfabetici, una stessa persona la si potrebbe trovare sotto il nome di Antonio o Tonio, Vita o Alvita; è dunque chiaro che ad uno stesso soggetto possano corrispondere molteplici varianti. A volte le varianti hanno forme ancor più diverse fra loro: accomunereste Domenica con Bonadia? Ed Isabella con Elisabetta?